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Il progetto Sicuri nel crescere

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Corso di accompagnamento alla nascita e sostegno alla genitorialità

Immaginate per un attimo di dover costruire un palazzo di 87 piani, quanta cura e attenzione mettereste nella realizzazione delle basi? Con molta probabilità cerchereste di approfondire al massimo le vostre competenze come ingegnere, prendereste informazioni e vi confrontereste con colleghi stimati e altrettanto competenti. Immagino poi che mettereste un grandissimo impegno nella pianificazione, nella progettazione della struttura e nella scelta dei materiali perché sapete che su quelle fondamenta si terrà tutto il resto. Certo, non avrete la certezza che costruendo delle fondamenta sufficientemente buone il resto sarà perfetto, però saprete che se non lo fate il resto sarà con buona probabilità un pò traballante.

Ecco…questo esempio che sembra tanto ovvio per l’edilizia, risulta importante per la psicologia solo da 50 anni circa, da quando John Bowlby attraverso i suoi attenti studi capì che la forza del legame di attaccamento del bambino alla figura materna avrebbe influenzato tutte le relazioni di quell’essere umano dalla culla alla tomba, e avrebbe svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo futuro della sua personalità.


Lui capì che questo legame non dipendeva solo dalla soddisfazione del bisogno di nutrizione, ma anche e soprattutto dalla qualità della connessione emotiva che si creava tra adulto e bambino. Effettivamente, tornando al nostro esempio è facile immaginare quanta fatica farebbe il nostro palazzo di 87 piani a tenersi in piedi se non avesse delle basi solide e sicure.

 

Il Progetto Sicuri nel Crescere nasce con l’intento di sostenere i genitori nella fase di costruzione delle fondamenta, affinché possano affrontare al meglio i compiti di sviluppo tipici dalla fase 0-3 anni.

Quali sono questi compiti?

  • Subito dopo la nascita del bambino, la donna deve affrontare un riadattamento fisiologico;
  • sia la mamma che il papà dovranno costruire un senso di fiducia nelle proprie capacità genitoriali
  • dovranno integrare il nuovo ruolo genitoriale nella propria identità, sacrificando almeno inizialmente l’identità professionale, rivedendo la propria identità di figlio, riorganizzandosi nel ruolo di amico e di partner;
  • la relazione in casa non è più tra due individui ma tra tre;
  • l’interazione con il bambino riattiverà ricordi emotivi legati alle esperienze con le proprie figure genitoriali
  • sarà richiesto loro di potenziare le proprie capacità cooperative

 Servizi offerti

Al fine di sostenere i genitori nell’affrontare queste sfide il progetto Sicuri nel Crescere proprone:

  • corso di accompagnamento alla nascita e sostegno alla genitorialità (pre-parto e post-parto) LINK A PREPARAZIONE AL PARTO QI GONG)
  • gruppi Circle of Security Parenting (LINK A COS)
  • visite psicologiche domiciliari
  • visita ostetriche domiciliari
  • colloqui di sostegno alla genitorialità
  • percorsi brevi di sostegno alla genitorialità (LINK A INTERVENTI DI SICURI NEL CRESCERE)
  • colloqui per la coppia
  • psicoterapia
  • visita psichiatrica
  • baby massage (LINK A MASSAGGIO INFANTILE)
  • peer supporter (fascia e marsupi) (LINK A BABYWEARING)
  • osteopata per i disturbi del reflusso, del sonno/veglia o delle coliche
  • nutrizionista
  • progetti per le scuole e le ludoteche
  • incontri tematici

 

GLI INTERVENTI DI SICURI NEL CRESCERE

Lo scopo di tali interventi è quello di arricchire le conoscenze sui meccanismi che regolano lo sviluppo evolutivo del bambino e lo sviluppo conseguente della famiglia e la dinamica relazionale tra genitore e bambino, attraverso una serie di interventi mirati per contenuto o tappa evolutiva.

Grazie alle ricerche condotte negli ultimi 50 anni oggi sappiamo che al momento della nascita il bambino non è una tabula rasa, ma possiede un repertorio comportamentale innato che gli permette di partecipare attivamente alla relazione con l’adulto sin dai primi giorni di vita. Il genitore d’altra parte è abile nel cogliere i segnali comunicativi del bambino, nell’attribuire ad essi un’intenzionalità comunicativa e nel comprendere il bisogno che il bambino esprime di volta in volta. La capacità dell’adulto di svolgere queste funzioni genitoriali rappresenterà un’importante fattore di protezione per lo sviluppo psicofisico del piccolo. Le variabili più significative nel predire esiti evolutivi positivi sono la qualità del parenting e la qualità dell’attaccamento; la capacità di interpretare adeguatamente i segnali del bambino e di rispondervi appropriatamente e nei tempi adeguati rappresenta una delle competenze genitoriali più importanti per lo sviluppo.

Obiettivi generali

  • comprendere i bisogni foondamentali dei bambini, emotivi, evolutivi e relazionali, aiutando i genitori nella costruzione di una rappresentazione del bambino come individuo competente e attivo nella relazione;
  • aiutare i genitori a sintonizzarsi con gli stati mentali del piccolo;
  • guidarli nell’attribuzione di significato ai comportamenti del bambino (es. bisogno di vicinanza o capriccio?);
  • potenziare le risorse innate dell’adulto;
  • focalizzare le proprie risorse e i propri aspetti di vulnerabilità in termini di capacità contenitive, sostegno all’esplorazione, condivisione emotiva e protezione.

INTERVENTO 0-3/0-6 LE FASI DI CRESCITA - come crescono i bambini e i genitori

Destinatari: L’intervento è rivolto ai genitori.

 

Attività: due incontri di gruppo della durata di due ore. Utilizzo di materiale psicoeducativo e di filmati; discussione in gruppo su tematiche legate allo sviluppo.

 

Obiettivi: Aiutare il genitore a conoscere le fasi dello sviluppo psicofisico del bambino e ad affrontare con serenità i cambiamenti delle varie tappe evolutive.

Grande attenzione verrà posta sulla reazione di cura durante lo sviluppo.

Lo sviluppo del bambino nel contesto familiare è un processo discontinuo, durante il quale si verificano salti in avanti e regressioni o disorganizzazioni del comportamento. Queste disorganizzazioni, che spesso ci preoccupano, sono normali e soprattutto prevedibili (esempio interruzione della routine del sonno, con progressi sul fronte cognitivo e motorio). Questa visione è considerata un'alternativa all’idea classica dello sviluppo fondata su una serie continua di tappe di sviluppo.

Inoltre, lo sviluppo è intimamente legato al significato attribuito dai genitori ai vari eventi all'interno del contesto familiare. In altre parole, parallelamente al processo di sviluppo che si realizza nel bambino, si svolge anche un processo di sviluppo che riguarda il genitore.

 

Tre forze fanno progredire lo sviluppo:

  • la maturazione del sistema nervoso centrale, che è il motore che lo spinge nella crescita e a muoversi verso l'ambiente che lo circonda, a congiungere le mani per la prima volta o a muovere i primi passi.
  • il sistema di feedback interno del bambino, che rappresenta la consapevolezza del bambino del successo in ogni fase e agisce come sistema di regolazione per gestire la spinta costante dello sviluppo (all'inizio lo si può riconoscere nella capacità del bambino di consolarsi o di ignorare gli stimoli spiacevoli e di prestare attenzione al contatto umano, più avanti nell'infanzia si può vedere nella frustrazione e poi nella gratificazione che accompagnano gli sforzi del bambino nel cercare ad esempio di mettersi in piedi).
  • il feedback esterno è costituito dalla cura e dal sostegno dei genitori e da come si reagisce ai cambiamenti del bambino: protezione, guida, regolazione emotiva, sono tutti fattori che contribuiscono a definire l'esperienza del bambino e gli permette di passare al livello di sviluppo successivo.

 

In questa visione la discontinuità nello sviluppo è la norma: lo sviluppo non progredisce in modo uniforme e graduale lungo una linea di sviluppo che sale in modo regolare verso l'alto, procede, invece, con scatti in avanti e stati stazionari che stanno a indicare i periodi di crescita rapida e periodi di crescita graduale.

In sostanza, mentre il bambino tende a perfezionare le nuove capacità, i genitori si adattano ai cambiamenti che sta dimostrando, lo sviluppo ritorna alla condizione di progressione verso l'alto, ma solo dopo che il bambino riceve gratificazione dai suoi sistemi di feedback interno ed esterno. Il superamento della disorganizzazione dello sviluppo produce rinnovata energia per lo sviluppo, il bambino riceve feedback esterno che sostiene lo sviluppo di capacità nuove e il genitore sente di essere riuscito bene nella negoziazione della sfida. Questi periodi di disorganizzazione sono spesso sconcertanti, soprattutto per i genitori preoccupati della propria capacità e competenza, qualora vivano le regressioni come conseguenza di qualcosa che loro hanno fatto o non fatto, anziché come aspetto normale dello sviluppo

Prendere in considerazione questi periodi di disorganizzazione, il comportamento del bambino e lo sconvolgimento che possono provocare in tutte le relazioni in gioco, agevolerà la transizione dell'intera famiglia verso la fase di sviluppo successivo. Lavorare sulla anticipazione delle sfide che si presenteranno sul fronte dello sviluppo del comportamento è un aspetto molto importante. Una guida anticipatoria per queste fasi di sviluppo aiuta i genitori ad affrontare i periodi di disorganizzazione con fiducia e consapevolezza; questo permette di ridurre l'ansia e indurre una genitorialità più sicura e funzionale, una maggiore autostima dei genitori e fiducia in se stessi, dando luogo ad un funzionamento sano della famiglia e a uno sviluppo ottimale. Il genitore cresce insieme al bambino e tutta la famiglia progredisce.

La comprensione dello sviluppo del bambino non si realizza mediante una misura del raggiungimento delle tappe dello sviluppo, bensì nel contesto di una relazione di cura. Non è mai possibile separare del tutto natura e apprendimento ed è l'interazione della maturazione del sistema nervoso con i sistemi di feedback interno ed esterno che producono lo sviluppo. La sequenza dello sviluppo è interamente collegata all'ambiente in cui avviene quindi lo sviluppo del bambino si realizza in base allo stadio in cui si trova il genitore e l’intero ambiente di cura.

Il significato che i genitori attribuiscono allo sviluppo del bambino è fondamentale: i sentimenti misti di piacere per i progressi e ambivalenza verso la sua indipendenza influenzano il modo in cui genitore gestisce questi cambiamenti; la vita interiore del genitore è influenzata da molti elementi, comprese le predisposizioni che ha maturato nell'infanzia circa il modo di fare il genitore, la relazione con l'altro genitore del bambino, le idee sulla genitorialità che ha sviluppato attraverso gli amici, i media, o altri professionisti; ad un livello più profondo, la sua autostima, l'elaborazione delle perdite nella sua vita e la propria identità in relazione al lavoro, alla genitorialità, rappresentano alcuni dei molti fattori che influenzano il suo modo di vedere il bambino e di fare il genitore.

 

 

INTERVENTO DI ALFABETIZZAZIONE EMOTIVA - RICONOSCERE ED ESPRIMERE LE EMOZIONI DEI BAMBINI

Destinatari: L’intervento è rivolto ai bambini e ai loro genitori.

Attività: 24 incontri con i bambini e due incontri con i genitori, così suddivisi:

 

  • Un incontro genitoriale iniziale di conoscenza
  • 24 incontri con i bambini di gruppo a cadenza settimanale, della durata di 50 minuti, su un tema a seconda delle emozioni trattate e una attività (gioco a squadre, coppie, letture, disegno e pittura, attività di manipolazione, ecc.); discussione in gruppo su tematiche legate all’emozione scelta.
  • Un incontro di chiusura con bambini e genitori
  • Un incontro genitoriale di restituzione alla fine del percorso.

Il percorso è  costruito e strutturato in accordo con le insegnanti, in base alle esigenze della classe, del livello emotivo e delle fasce d’età

 dei bambini.

Obiettivi:

L'obiettivo del  progetto è potenziare la capacità dei bambini di riflettere sulle proprie esperienze emotive in quanto fattore protettivo per lo sviluppo e l’autoregolazione emotiva e comportamentale. Lo scopo è inoltre quello di rendere il contesto scolastico un ambiente facilitante l'acquisizione di tali abilità.

Molti disturbi del neurosviluppo, siano essi esternalizzanti o internalizzanti, presentano come nucleo psicopatologico un deficit della regolazione emotiva e comportamentale; tale deficit è il risultato dell'interazione tra la vulnerabilità biologica e il contesto relazione di apprendimento. Come suggerito dalla letteratura internazionale, la capacità del bambino di dare un nome propri stati emotivi, riconoscerne il correlato somatico, validarne l'esperienza e poterli esprimere all'adulto è parte fondamentale del processo di regolazione emotiva e modulazione delle manifestazioni comportamentali. Tale capacità è un importante fattore protettivo per lo sviluppo psicofisico. La comprensione fin da piccoli degli stati emotivi propri e altrui è alla base dello sviluppo delle successive capacità metacognitive. E’ altresì importante che genitori e insegnanti siano sensibili, sintonizzati e capaci di prevedere e comprendere sentimenti, desideri, bisogni e intenzioni dei bambini.

Il progetto si propone pertanto di potenziare nei bambini tale abilità, coinvolgendoli in gruppi di riflessione sulle esperienze emotive e che permetta la condivisione tra pari ma anche il coinvolgimento dell'insegnante in quanto adulto di riferimento nel contesto scolastico e dei genitori.

 

IL CIRCOLO DELLA SICUREZZA

Destinatari: L’intervento è rivolto ai genitori.

Attività: 10 incontri di gruppo a cadenza settimanale, della durata di due ore. Utilizzo di materiale psicoeducativo e di filmati; discussione in gruppo su tematiche legate alla relazione. 

Obiettivi:

  • riconoscere gli specifici bisogni dei bambini;
  • identificare come il bambino si sente nelle diverse situazioni interattive;
  • aiutare il genitore a sintonizzarsi con gli stati mentali del piccolo;

È un intervento psicoeducativo di gruppo per i genitori, diretto al benessere del bambino e del genitore attraverso il sostegno delle funzioni genitoriali (nessun intervento diretto sul bambino). Lo scopo è quello di migliorare la capacità di interpretare adeguatamente i segnali comunicativi del bambino, lavorare sulle modalità interattive della diade/triade e promuovere la sicurezza nella relazione. Perché il bambino sviluppi un attaccamento sicuro il genitore deve poter essere accessibile, sensibile e responsivo ai bisogni specifici di attaccamento del bambino.

Si cerca di offrire ai genitori una conoscenza sui bisogni del bambino, sviluppare capacità di osservazione, imparare a riflettere sul bambino, su di sé e sulla relazione.

In particolare, i genitori sono aiutati a:

  • favorire nel genitore la costruzione di una rappresentazione del bambino come individuo competente e attivo nella relazione;
  • riconoscere gli specifici bisogni dei bambini;
  • identificare come il bambino si sente nelle diverse situazioni interattive;
  • aiutare il genitore a sintonizzarsi con gli stati mentali del piccolo;
  • guidarlo nell’attribuzione di significato ai comportamenti del bambino (es. bisogno di vicinanza o capriccio?);
  • riconoscere i motivi dei comportamenti di rabbia, sfida, oppositività
  • permettere ai genitori di realizzare un “passaggio” empatico con il bambino nei momenti di crisi (il passaggio da “perché sta facendo questo ?” A “di cosa ha bisogno e cosa mi sta chiedendo?”)
  • riconoscere l’influenza di vari fattori sui comportamenti di accudimento che possono essere determinanti per i problemi relazionali
  • riconoscere la propria storia di attaccamento; se il genitore porta con sé aspetti irrisolti della propria storia infantile di attaccamento sarà influenzato da questi fattori nelle sue risposte al bambino soprattutto in condizioni di stress emotivo.
  • focalizzare le proprie risorse e i propri aspetti di vulnerabilità in termini di capacità contenitive, sostegno all’esplorazione, condivisione emotiva e protezione.

 

TEMI SPECIFICI SU RICHIESTA

 

Gli animali domestici – “La relazione tra i cuccioli di casa… la nascita di una stupenda amicizia”

 

Il sonno – “Mamme, papà, bambini…tutti a nanna!!”

 

Il gioco -“Giocare con il piccolo, idee per aiutarlo a crescere e creare una relazione empatica”

Il cibo: “Mangiare, esplorare e divertirsi!”

Come organizzare gli spazi del bambino

BIBLIOGRAFIA

 

  • Marvin r., Cooper g., Hoffmann k., Powell b. (2002), The Circle of Security Project: Attachment-Based Intervention with Caregiver-Pre-School Child Dyads. Attachment e Human Development, 4, pp. 107-24.
  • Hoffmann K, Marvin R., Powell B. (2006) Changing toddlers’ and preschoolers’ Attachment Classifications: The Circle of Security Intervention. Journal of Consulting and Clinical Psychoogy. 74,6, 1017-1026.
  • Berlin, L. J.,nZeanah, C. H.,Lieberman A.F. (2009) Programmi di prevenzione e intervento per sostenere ​la sicurezza dell’attaccamento in infanzia. In Manuale dell’AttaccamentoTeoria, ricerca e applicazioni cliniche. Giovanni Fioriti, Roma.
  • Brazelton T.B., Il bambino da 0 a 3 anni. Guida allo sviluppo fisico, emotivo e comportamentale del bambino.
  • Brazelton T.B., Il bambino da 3 a 6 anni. Guida alle tappe cruciali dello sviluppo dall'età prescolare al primo anno di scuola.
  • Brazelton T.B., I bisogni irrinunciabili dei bambini. Ciò che un bambino deve avere per crescere e imparareIl tuo bambino e... il cibo.
  • Brazelton T.B., Una guida autorevole per superare, senza smorfie, la prova ciboCopertina flessibile – 25 ott 2004
  • Brazelton T.B., Il tuo bambino e... il sonno. Una guida autorevole per aiutare vostro figlio a dormire.
  • Herrmann E.,100 attività Montessori dai 18 mesi.
  • Manaresi F., Marianecci A (2012) Il sostegno delle funzioni genitoriali. In Manaresi F. (a cura di) L’intervento clinico in età evolutiva.
  • Place M.H.,  60 attività Montessori per il mio bebè.
  • Place M.H., Herrmann E., La guida di attività Montessori 0-6 anni. Per accompagnare la «mente assorbente» del bambino.
  • J.Payne Bryson T., 12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino
  • J.Payne Bryson T., La sfida della disciplina. Governare il caos per favorire lo sviluppo del bambino.
  • Zeanah C.H.(ed.), (2009), Handbook of Infant Mental Health (3rd ed.). New York- London: Guilford.

 

Gravidanza e puerperio - approfondisci

Gravidanza e puerperio sono fasi della vita delicate per la donna e per la coppia. Sono fasi di transizione che determinano cambiamenti di ruolo, identità, assetto relazionale. Si tratta di processi normali che richiedono energia e consapevolezza. La società ci propone spesso modelli di prefazione che dovrebbero caratterizzare le reazioni di tutti quelli che si accingono ad affrontare queste esperienze: donne felici, nonni entusiasti, bambini pronti ad accogliere il fratellino/sorellina con gioia e curiosità.

 Ma scoperta dell’arrivo di un bimbo può essere accompagnata anche da emozioni come paura e incertezza. Questo è comprensibile e normale se pensiamo a tutte le implicazioni che questo meraviglioso evento porta con se. La donna è chiamata ad affrontare importanti cambiamenti fisici ed ormonali, deve riorganizzare la routine quotidiana, fronteggiare le ripercussioni sul piano lavorativo e prepararsi ad acquisire un nuovo ruolo, quello di mamma, in cui le parole “responsabilità” e “relazione” dominano la scena. In questo contesto, l’uomo che si appresta a diventare padre è chiamato a svolgere un ruolo importante, ovvero accompagnare e sostenere concretamente ed emotivamente la partner nel lungo processo di cambiamento. La sessualità all’interno della coppia può risentire di questo periodo di transizione, l’uomo può sentirsi trascurato e la donna poco desiderata. Anche la famiglia allargata viene coinvolta in questo processo evolutivo e ricco di sentimenti e bisogni ambivalenti. Se da una parte si sente l’esigenza di condividere e sentirsi supportati dai futuri nonni, dall’altra diventa necessario riuscire a stabilire dei confini chiari e sentirsi riconosciuti e sostenuti nel ruolo di neo-genitori.

 

Quali difficoltà possono insorgere in queste fasi di vita?
Aumentando il livello di vulnerabilità personale, in queste delicate fasi è possibile incontrare ostacoli come:

  • difficoltà ad accettare i cambiamenti determinati dalla gravidanza (es. fisici o lavorativi)
  • difficoltà all’interno della coppia
  • difficoltà nella gestione dei rapporti familiari più estesi
  • difficoltà nell’allattamento
  • complicanze fisiche legate al parto che possono ripercuotersi sul tono dell’umore della donna
  • difficoltà nell’accudimento del piccolo
  • difficoltà nella co-genitorialità, ovvero nella capacità di collaborare come genitori al fine di garantire al piccolo un sano sviluppo fisico e mentale

 

In alcuni casi, le suddette difficoltà possono evolvere in veri e propri disturbi psicologici come ad esempio:

  • la depressione post-partum
  • un disturbo della relazione di accudimento-attaccamento

 

Perché è importante prevenire/affrontare tempestivamente l’insorgenza di tali difficoltà?

Gli studi condotti dall’Infant research hanno evidenziato l’importanza degli scambi madre-bambino nei processi di regolazione emotiva e fisiologica del piccolo. La capacità del caregiver (agente di cure) di comprendere e soddisfare i bisogni del bambino con tempestività, regolarità e continuità sembrerebbe infatti fondamentale per garantirgli un sano sviluppo mentale.

Diventa quindi necessario sostenere le donne che, in questa fase delicata della loro vita, presentano una condizione psicologica che potrebbe inficiare la loro capacità di sintonizzarsi con il piccolo.

 

Cosa possiamo fare insieme

Il Progetto “Sicuri nel Crescere”, intende offrire alle coppie un sostegno sia nella fase della gravidanza che nel puerperio, finalizzato ad aumentarne la condivisione dell’esperienza e a potenziare  il senso di competenza ed efficacia genitoriale.

In gravidanza:

i neogenitori verranno accompagnati verso una maggiore conoscenza del percorso a cui andranno incontro negli ultimi tre mesi di gravidanza, verranno ascoltate le loro preoccupazioni e paure e verranno accompagnati al momento del parto, in un’ottica sia informativa che di ascolto, accoglienza e condivisione.

Nel puerperio:

i genitori verranno guidati nella scoperta delle competenze precoci del loro bambino, nella comprensione dei suoi bisogni e nell’acquisizione di una maggiore consapevolezza di ciò che accade all’interno della relazione con il piccolo.

 

Sicuri nel crescere - COSP

IL CIRCOLO DELLA SICUREZZA - PARENTING - Clicca ed approfondisci

IL CIRCOLO DELLA SICUREZZA - PARENTING

 

Destinatari: L’intervento è rivolto ai genitori.

 

Attività: 10 incontri di gruppo a cadenza settimanale, della durata di due ore. Utilizzo di materiale psicoeducativo e di filmati; discussione in gruppo su tematiche legate alla relazione.

 

Obiettivi:

  • riconoscere gli specifici bisogni dei bambini;
  • identificare come il bambino si sente nelle diverse situazioni interattive;
  • aiutare il genitore a sintonizzarsi con gli stati mentali del piccolo;

 

È un intervento psicoeducativo di gruppo per i genitori, diretto al benessere del bambino e del genitore attraverso il sostegno delle funzioni genitoriali (nessun intervento diretto sul bambino). Lo scopo è quello di migliorare la capacità di interpretare adeguatamente i segnali comunicativi del bambino, lavorare sulle modalità interattive della diade/triade e promuovere la sicurezza nella relazione. Perché il bambino sviluppi un attaccamento sicuro il genitore deve poter essere accessibile, sensibile e responsivo ai bisogni specifici di attaccamento del bambino.

Si cerca di offrire ai genitori una conoscenza sui bisogni del bambino, sviluppare capacità di osservazione, imparare a riflettere sul bambino, su di sé e sulla relazione.

In particolare, i genitori sono aiutati a:

  • costruire una rappresentazione del bambino come individuo competente e attivo nella relazione;
  • riconoscere gli specifici bisogni dei bambini;
  • identificare come il bambino si sente nelle diverse situazioni interattive;
  • sintonizzarsi con gli stati mentali del piccolo;
  • attribuire significato ai comportamenti del bambino (es. bisogno di vicinanza o capriccio?);
  • riconoscere i motivi dei comportamenti di rabbia, sfida, oppositività
  • realizzare un “passaggio” empatico con il bambino nei momenti di crisi (il passaggio da “perché sta facendo questo ?” A “di cosa ha bisogno e cosa mi sta chiedendo?”)
  • riconoscere l’influenza di vari fattori sui comportamenti di accudimento che possono essere determinanti per i problemi relazionali
  • riconoscere la propria storia di attaccamento; se il genitore porta con sé aspetti irrisolti della propria storia infantile di attaccamento sarà influenzato da questi nelle reazioni soprattutto in condizioni di stress emotivo.
  • focalizzare le proprie risorse e i propri aspetti di vulnerabilità in termini di capacità contenitive, sostegno all’esplorazione, condivisione emotiva e protezione.
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Sicuri nel crescere - Massaggio Infantile

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Massaggio infantile e benefici del contatto - Clicca ed approfondisci

“The purpose of the International Association of Infant Massage is to promote nurturing touch and communication through training, education and research so that parents, caregivers and children are loved, valued and respected throughout the world community”.

L’Associazione italiana di massaggio infantile (AIMI) è una realtà territoriale inserita in un contesto internazionale riunita sotto l’acronimo IAIM (www.iaim.net). Si tratta della più grande organizzazione mondiale di massaggio infantile attualmente a lavoro per promuovere l’importanza del contatto e del rispetto per il nucleo familiare in quanto primo contesto di relazione tra gli esseri umani.

La mission statement espone con parole chiare l'essenza dell’associazione e i suoi obiettivi. Come insegnanti e soci veniamo formati allo stesso modo in tutto il mondo allo scopo non di insegnare semplicemente una tecnica di massaggio, ma di promuovere il valore della relazione e il rispetto del tempo e del luogo nei quali si creano i legami fondamentali per l'essere umano.

Allo scopo di rendere efficace il nostro lavoro siamo continuamente incoraggiati a promuovere la collaborazione con i settori a noi vicini per sviluppare percorsi sempre attuali in cui includere le famiglie e le persone che desiderano conoscere e condividere l’esperienza del massaggio.

In quest’ottica quello che segue vuole essere una semplice introduzione al nostro lavoro.

 

 

I benefici del contatto.

 

Parlare dei benefici di un’esperienza come il contatto significa affrontare solo una parte, sebbene importante, del mondo emotivo e fisico nel quale, nonostante le correnti opposte e contrarie, siamo tutti immersi con le nostre vite di tutti i giorni.

Troppo spesso quando ci relazioniamo con qualcuno restiamo concentrati sulla sua risonanza estetica e verbale, dimenticandoci che esiste una comunicazione non verbale e profonda che si esprime ogni qualvolta entriamo a contatto, anche solo con una stretta di mano.

 

Così come imparare a parlare con gli altri passa attraverso lo sviluppo delle competenze utili allo scopo, così anche imparare a gestire il contatto fisico e la consapevolezza della sua esperienza passa attraverso un percorso nel tempo e nello spazio. Soprattutto ciò che sarà per noi il rapporto con il contatto (nei confronti di e attraverso di esso)  subisce profonda influenza rispetto l’esperienza che ne abbiamo fatto in passato. La memoria non è solo visiva, non solo uditiva o olfattiva, ma è tattile.

E’ stato scoperto che il primo senso a svilupparsi nel feto già a sette settimane di gestazione è proprio il tatto, grazie al primo comparire dell’organo più esteso del nostro corpo, la pelle.

E’ proprio attraverso la pelle che il massaggio rende tanto articolata e ricca l’esperienza del contatto tra due persone, nel caso specifico tra bambino e genitore.

 

Ma quali sono i benefici del Contatto? Noi preferiamo riassumerli in 4 categorie:

 

Una premessa è necessaria. Generalmente si parla di benefici per il bambino/neonato e l’elenco in questo caso sarebbe molto lungo e ampio, ma non essendo questo un testo rivolto specificamente al corso di massaggio infantile bensì un’introduzione prima incentrata sull’esperienza del contatto tra la diade madre (o padre) e bambino ho preferito soffermarmi su quei benefici che risultano inclusivi di tutti gli attori e vivibili da questi più o meno con la stessa intensità e lo stesso impatto fisico, emotivo e sociale.

 

  • Rilassamento: probabilmente i benefici più riconoscibili e istintivi che implicano il rilassamento del tono muscolare. Attraverso il contatto pelle a pelle il corpo regola alcuni ormoni fondamentali dell’umore come il cortisolo (stress) e l’ossitocina (buon umore) ed è stata provata una riduzione del primo e un aumento della seconda in caso di contatto regolare e prolungato. Altra conseguenza molto importante (e alla quale tengono soprattutto i genitori) risiede nella regolazione del ritmo sonno/veglia con un sensibile aumento della qualità del rapporto tra le due fasi.
  • Sollievo: il tocco abbiamo detto rilassa e, di conseguenza, dona sollievo a tutto ciò che tensione e stress generalmente compromettono, nel corpo e nell’anima. La tensione muscolare se allentata dona sollievo al dolore fisico, la rigidità se trasformata permette il corretto funzionamento del nostro corpo donando sollievo da situazioni come stipsi o coliche, la libera espressione pelle a pelle accompagna la mente (grazie alle modifiche dei fattori ormonali ma anche grazie ai benefici di cui parleremo in seguito) in un terreno fertile dove far crescere emozioni e sentimenti in un clima rilassato e di non giudizio, sollevando la persona dalla necessità della verbalizzazione delle proprie emozioni.
  • Stimolazione: in questo caso i benefici di cui si parla sono specifici per il neonato/bambino e riguardano la stimolazione pressoché completa di tutti i sistemi fisici e competenze motorie che l’infante è impegnato a sviluppare ed apprendere. Stimolazione dell’apparato linfatico, nervoso, digestivo, circolatorio, ormonale, immunitario. Stimolazione dello sviluppo muscolare e del tono. Ultima ma estremamente importante la stimolazione dell’ambito percettivo, di sé e dello spazio che lo circonda.
  • Interazione: i benefici nel campo dell’interazione rivestono dal mio personale punto di vista un’importanza fondamentale in quanto forse proprio questi permettono il protrarsi a lungo termine dell’efficacia di quelli che sono i vantaggi del contatto appena elencati. Tutti i benefici di cui ho solo accennato finora devono essere considerati temporanei e contingenti all’esperienza di un contatto prolungato e abituale come il massaggio. Una persona, così come un bambino, che porta con sé l’esperienza recente del “tocco che nutre” (concetto usato in AIMI per definire il contatto sperimentato durante i corsi di massaggio) potrà beneficiare del benessere che essa comporta per un tempo non illimitato, questo perché la necessità del contatto fisico appartiene ai bisogni primari dell’essere umano e come tale deve essere considerata. Il modo più efficace per permettere che il benessere derivante dal contatto perduri è dare valore a quelli che sono i legami che con esso si rafforzano o si creano. Parliamo di Bounding e processi di attaccamento attraverso il linguaggio non verbale, di imparare a conoscere e riconoscere i segnali del nostro bambino e rispettarli, di processi imitativi attraverso l’attivazione dei neuroni specchio, di riqualificazione del tempo trascorso assieme, nello stare insieme per conoscersi e amarsi. Parliamo di riconoscere attraverso lo scambio pelle a pelle di un tempo fuori dalle dimensioni odierne concitate, un tempo che è il tempo dei respiri, dei battiti del cuore.

 

Se tutto questo può suonare più sentimentale che strumentale, più ideale che reale allora chiediamoci per quale motivo siamo sempre tutti così malati di malattie sintomatiche, perchè stringiamo i denti la notte, perchè l’acidità di stomaco ci tormenta, perché quel mal di schiena davvero non vuole andare via, perchè il mal di testa ci perseguita.

Il bello di lavorare con i bambini sul contatto è che in loro tutto si sviluppa e si modifica in lassi di tempo estremamente accelerati rispetto ad un adulto, così quando un genitore al secondo incontro mi racconta che già ha visto dei risultati, che il bambino dorme meglio io di solito rispondo “continuate a credere all’importanza del contatto e vedrete che anche voi dormirete meglio, molto presto”.

 

 

Promozione, collaborazione e corso con i genitori.

 

Un'ultima precisazione tengo a farla sulla differenza  tra la promozione di un corso di massaggio, le collaborazioni con settori affini alla missione dell’associazione ed i corsi con i genitori.

 

La promozione strettamente finalizzata ad un corso di massaggio  generalmente si sviluppa in un solo incontro informativo direttamente rivolto ai genitori e volto a spiegare la struttura di un corso oltre che ovviamente ad informare sui principi dell’AIMI e i suoi obiettivi.

 

I corsi di massaggio nello specifico si sviluppano in un incontro a settimana (per un totale di 5 incontri complessivi) della durata di un'ora e mezzo con un gruppo a numero variabile di partecipanti.

 

Riguardo le collaborazioni come già accennato nell'introduzione ogni insegnante viene incoraggiato nella sua autonomia a svolgere incontri di approfondimento e non solo promozione in collaborazione con altri enti o associazioni che possiedono requisiti e obiettivi condivisibili dall’ associazione.

Ogni insegnante ha a disposizione le risorse adeguate per sviluppare percorsi condivisi atti a diffondere le conoscenze e i risultati dell’Associazione (nazionale ed internazionale) nel campo dell’educazione al contatto buono ed i processi di attaccamento e anche di sviluppo individuale ai quali è stato portato contributo concreto.

 

Creare una rete condivisa crediamo sia il modo più efficace e duraturo per fornire il sostegno meritato alle famiglie, presenti e future, nonché un importante mezzo per restare profondamente vivi e attivi non solo come insegnanti, ma soprattutto come persone.

 

Link utili:

 

AIMI www.aimionline.it

 

IAIM www.iaim.net

 

Touch Research Institute  www6.miami.edu/touch-research/Index.html.

(per approfondimenti sui benefici  contatto e del massaggio)

 

 

Contatti:

 

Francesca Ferrante

 

tel. 338.39.13.971

mail: francesca.ferrante@aimionline.it

 

 

Bibliografia Massaggio Infantile

 

 

Vimala McClure

Massaggio al bambino, messaggio d'amore. Manuale pratico di massaggio infantile per genitori.

Ediz. illustrata Bonomi

 

Ashley Montagu

Il linguaggio della pelle. Il senso del tatto nello sviluppo fisico e comportamentale del bambino

Ed. Verdechiaro

 

Tiffany Field

Touch

Ed. Bradford Books

 

  1. Berry Brazelton

Il bambino da 0 a 3 anni. Guida allo sviluppo fisico, emotivo e comportamentale del bambino.

Ed. BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

 

Alessandra Bortolotti

E se poi prende il vizio? Pregiudizi culturali e bisogni irrinunciabili dei nostri bambini

Ed. Il Leone verde

 

Sicuri nel crescere - preparazione al parto con qi gong

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Preparazione al parto con qi gong - Clicca ed approfondisci

 PREPARAZIONE AL PARTO CON IL QI GONG

 

Qi = Energia vitale

Gong = esercizio

Attraverso movimenti armoniosi, calma e concentrazione che pratica Qi Gong  può sentire come nel suo corpo nasca nuovo calore, come ci si senta pervasi da un senso di vitalità,ma nello stesso tempo con rilassamento e gioia di fare.

In Cina si pensa che il Qi, l'energia vitale , venga aumentata e stimolata dal Gong , l'agire con costanza e consapevolezza.

Il Qi Gong è un pilastro della MtC (Medicina tradizionale Cinese ) ed anche da noi comincia ad essere utilizzato negli Ospedali e altre Comunità , per curare le malattie e conservare la salute , un aiuto per acquisire la pace mentale e spirituale.

Nulla di più appropriato per una donna in gravidanza , che accoglie e nutre nel suo ventre un nuovo essere , il suo bambino.

La MtC si basa sul concetto dei 5 elementi (o fasi ) della natura, che sono legno, fuoco, terra , metallo e acqua. Nelle sequenze ed esercizi si stimolano i meridiani energetici collegati a questi elementi , lasciando fluire l'energia e radicandoci nella Terra, innalzandoci verso l'energia del Cielo.(vedi  i tre tesori, Jing, Qi e Shen.

Per una mamma in gravidanza è anche un meraviglioso lavoro per ascoltarsi con maggior consapevolezza e percepire meglio il proprio contatto con il bambino. Si rafforzeranno così  il bonding, cioè il saldo legame tra mamma e bimbo, e la stabilità fisica e mentale .

Questo corso ha la finalità di portarci verso la scelta di un parto attivo, dove la donna è libera di seguire il suo istinto scegliendo con consapevolezza un'ambiente per lei armonioso , tranquillo e intimo . In queste condizioni il bonding, cioè il legame tra madre e bambino, si creerà molto più facilmente.

A seguire ci sarà, dopo la prima ora di pratica, una seconda ora dedicata alla puericultura, le cure per la mamma e per il bambino, l'allattamento e l'alimentazione, e la relazione  tra genitori e neonati (soddisfazione di bisogni o vizio ?) , sviscerando , analizzando e ascoltando il nostro vissuto, anche con l'aiuto di una consulente del portare in fascia e di un osteopata.

Il corso è tenuto dalla Dott.ssa Ornella Fantini, Ostetrica, e ha una durata complessiva di 3 mesi , dal quarto mese in poi.

 

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